CLICCA SU NEWS ( 35 contenuti ) ![]() ...................... CAMPIONATO di 2^ DIVISIONE FEMMINILE 2017/2018 565 07/01/18 18,00 Galtellì VBCMIAN POL. GAVOI 571 21/01/18 18,00 Nuoro PVN VBCMIAN 576 27/01/18 18,00 Galtellì VBCMIAN MELE 578 04/02/18 16,00 Dorgali DORGALI VBCMIAN 581 11/02/18 18,00 Galtellì VBCMIAN BORTIGALI 585 17/02/18 18,30 Bitti BITTI VBCMIAN 586 24/02/18 18,00 Gavoi POL.GAVOI VBCMIAN 592 10/03/18 18,00 Galtellì VBCMIAN PVN 597 18/03/18 11,00 Nuoro MELE VBCMIAN 599 24/03/18 18,00 Galtellì VBCMIAN DORGALI 602 08/04/18 18,00Bortigali BORTIGALI VBCMIAN 606 14/04/18 18,00 Galtellì VBCMIAN BITTI ![]() “Sii il meglio di qualsiasi cosa tu sia” Se non puoi esser pino in cima alla collina, sii pruno nella valle, ma sii sempre il più bel cespuglietto accanto al ruscello; se non puoi esser albero sii cespuglio. Se non puoi esser cespuglio, sii dell'erba e abbellisci come puoi la strada maestra; se non puoi esser muschio, sii alga, ma l'alga più graziosa del laghetto, se non puoi essere un luccio, allora sii solo un pesce persico: ma il persico più vivace del lago! Non possiamo far tutti il comandante, altrimenti la ciurma chi la fa? C’è qualcosa da fare per tutti. Ci sono lavori grossi e altri meno e ciascuno deve scegliersi il più adatto. Se non puoi esser strada, sii sentiero, se non puoi esser sole, sii una stella; vincere o perdere non ha a che vedere con la grandezza ma bisogna essere al meglio quello che si è… ![]() Le aspettative dei genitori I genitori sono spesso concentrati sui voti e in genere sulle misurazioni. E trascurano a volte il benessere scolastico dei figli o, in casi più gravi, lo sacrificano essi stessi, chiedendo loro sempre di più o comunque chiedendo loro ciò che non possono dare.Dimenticano invece che la scuola ha un ruolo di aiuto nella crescita non tanto e non solo in termini di istruzione. L'istruzione è solo una delle componenti.I genitori si dividono, con le dovute eccezioni, tra quelli troppo pro-figlio e quelli troppo contro-figlio (ma anche pro-voti alti, pro-successo scolastico).I genitori il più delle volte si limitano a chiedere alla scuola che faccia studiare i figli e ai figli di studiare al massimo. Chiedere ai figli di impegnarsi al massimo nello studio non sarebbe negativo se questo impegno non fosse poi valutato solo in termini di voti ricevuti.I genitori si chiedono se i figli hanno delle passioni, qualcosa che realmente li appassiona, o si limitano a seguire le istruzioni? E ancora più raramente si chiedono se i ragazzi hanno delle difficoltà o sono disposti ad accettare l'idea che abbiano delle difficoltà.Solitamente il problema maggiore per i genitori è quello di come stimolare i figli a studiare, ma crescere non è solo accumulare una sfilza di otto. E non è necessariamente quello il solo fattore positivo ![]() Rispetto e riconoscenza ” Le difficoltà ed i problemi ,esistono . Se ne risolvono alcuni, se ne creano altri, “ma ne vale la pena?” , perché tutti questi problemi per qualcosa che alla fine dovrebbe essere solo qualcosa di bello?”. Due valori sono fondamentali nella vita e nello sport. Ed anzi è proprio nello sport dove questi valori, vengono (o dovrebbero venire) fuori in maniera ancora più evidente. Il primo è senza alcun dubbio il rispetto. E’ una parola importante, particolare, spesso abusata, senza capirne fino in fondo il significato che ha. E’ uno degli aspetti che si è perso maggiormente nella società moderna, soprattutto nell’età “adolescenziale”. Il rispetto dovrebbe essere qualcosa che viene dall’interno, un qualcosa che si da a qualcuno “per tutto quello che è, che fa” non solo per quello che è stato. In maniera incondizionata. Abbiamo spesso di fianco o di fronte a noi, persone che sono dei “modelli” per quello che sono e rappresentano. Quasi mai però diamo loro la giusta importanza, il giusto peso, il giusto rispetto. Anzi, lo attribuiamo a persone dello spettacolo, sport che per noi non hanno fatto nulla. Si finisce quindi per ricevere molto meno di quello che in realtà ti stanno dando, perché si è superficiali fino ad arrivare anche ad una sorta di irritante ingratitudine. Nelle squadre sportivo questi aspetti sono molto frequenti. Si passano anni, stagioni,insieme a persone in tutti i ruoli possibili; dagli allenatori, ai dirigenti fino ai propri compagni. Partendo dai compagni il rispetto dovrebbe essere automatico. Alla fine sono persone che condividono interessi, obiettivi sogni e ci permettono di fare quello che vogliamo fare. Sono una “copia” di noi stessi. Eppure anche per loro il rispetto non esiste. Gli allenatori, che sono li ogni giorno per noi.Spesso ci aiutano, consigliano anche su aspetti che non gli competono e fanno spesso quello che fanno, non perché vengono pagati X o Y, ma perché comunque credono nei propri atleti. I dirigenti, quelli che ci permettono di fare tutto. Che ci danno i mezzi e gli strumenti per fare quello che amiamo e i quali spesso sono quasi dei perfetti sconosciuti. Se ci si pensa, con tutti loro si condividono fatiche, gioie, vittorie sconfitte. Eppure tutto questo non basta. Quest’anno abbiamo voluto improntare il discorso “pre stagione” proprio sul concetto di rispetto. Rispetto per i compagni, per la società e per l’allenatore,convinti, che le parole, la comunicazione verbale e non verbale, abbiano il loro peso. Peso che dovrebbe portare , tempo permettendo, ad un risultato. L’importante è avere coscienza e volontà di ascoltare e di credere a quello che viene detto. Ogni tanto ci si dovrebbe fermare e pensare un attimo a chi effettivamente è importante. A chi effettivamente ha avuto una influenza positiva nella propria crescita. Persone che ci sono sempre, tutti i giorni, che non ci negano mai un momento un attimo. Quanto rispetto abbiamo nei loro confronti? Quanta gratitudine abbiamo? Forse abbiamo quasi più rispetto e “ammirazione” di persone, quasi sconosciute. Si pensa sempre che gli altri sono migliori, che il “vicino” è più bravo, bello. Assenza totale di riconoscenza. La parola grazie, credo che in certi momenti ed in certe situazioni abbia veramente un valore incredibile. Tanti e tanti sono i ragazzi/e che più o meno bene abbiamo allenato e seguito. Possiamo contarne almeno 1000 se non di più. Ebbene di tutti questi/e, finora solo pochi ci hanno ringraziato. Non facciamo quello che facciamo per collezionare “grazie” o gratitudine. Questi devono essere gesti spontanei e consapevoli. Non abbiamo neanche la pretesa di aver trasmesso qualcosa a tutti, di avere in qualche modo, formato ,la personalità di nessuno. Però alla fine se ci fermiamo un secondo a pensare diciamo: “Bè, ma alla fine, lavoriamo con ragazzi, tutti i giorni. Passiamo più tempo con loro che con altri. Influenzeremo in qualche modo, il loro carattere, la loro personalità. Possibile che nessuno, alla fine, abbia questa consapevolezza? Anche la semplice consapevolezza di dire “siete stati dei pirla”. E’ questa indifferenza, ci lascia perplessi, e spesso ci porta a dire: “ma perché alla fine ci sbattiamo così tanto?”. Il numero perfetto Come sempre il giusto / sbagliato è sempre opinabile. Le cose “facoltative” non sono mai apprezzate. Qual è il numero perfetto di allenamenti? 2/3/4/5 settimanali ? Prendendo in considerazione quelli che sono gli aspetti “economici” e “logistici” relativi agli allenamenti, il numero perfetto è lo 0. Dal punto di vista sportivo il numero di allenamenti e la durata degli stessi si può tranquillamente dividere in 2 classi: Amatoriale e Agonistica Avendo finalità diverse, anche l’impegno richiesto deve essere diverso. Innanzitutto, bisogna avere chiaro i valori , che grazie allo sport , si vogliono trasmettere a chi si dedica a questa attività. Se da un lato (società – allenatore) .l’attenzione è spostata sull’aspetto competitivo, dal punto di vista del genitore, l’attenzione deve essere spostata su quello formativo; infine dal punto di vista dell’atleta, l’attenzione deve essere incentrata sul divertimento. Spesso questi punti di vista si mischiano e si hanno così comportamenti sbagliati: Genitore 1 –> Attenzione sulla competizione: esaspera il figlio, sovraccaricandolo a tal punto da portare all’esasperazione per quello sport …. Risultato= abbandono precoce Genitore 2 –> Attenzione sul divertimento: ritiene l’attività puro svago, per cui non trasmette l’importanza per l’attività che svolge il figlio –> la frequenza diventa saltuaria perché dipendente da tutti gli altri impegni e anche l’atleta non ritiene importante quello che sta facendo… Risultato= abbandono precoce Allenatore 1 –> Attenzione sul divertimento: l’allenatore non riesce a trasmettere la giusta serietà, trasformando la squadra in un centro ricreativo –> atleta non impara e non migliora secondo le proprie potenzialità… Risultato= abbandono precoce Allenatore 2–>Attenzione dal punto di vista formativo: l’allenatore rischia di entrare nella sfera che compete al genitore, entrando in conflitto con l’educazione della famiglia. –> Insorgono conflitti tra allenatore e genitore… risultato=il genitore “porta via” il figlio. Atleta 1–> Attenzione sull’aspetto competitivo: atleta si brucia troppo velocemente e arriva agli appuntamenti importanti “troppo” carico, rischiando di fallirli tutti dal punto di vista mentale. –> Fallire gli appuntamenti importanti diminuisce la stima personale..risultato =abbandono conseguente. Atleta 2–> Attenzione sull’aspetto formativo: atleta che difficilmente si integra con il resto della squadra, perché non capisce l’aspetto goliardico dello spogliatoio. –> A parte il momento “allenamento” nel momento spogliatoio si trova a disagio…risultato= abbandono alla lunga. E’ chiaro che in tutti i tre gli attori, questi tre aspetti devono essere presenti, con percentuali diverse a seconda del ruolo. Fatte queste premesse, il numero di allenamenti per un sport sono fondamentali per le seguenti motivazioni: 1) Si da la giusta importanza all’attività svolta. La squadra, la società, i compagni devono essere importanti come le componenti con le quali ad inizio anno si hanno assunto degli impegni. Non si può pretendere che un ragazzo reputi importante e riconosca delle responsabilità su un’attività mono settimanale. 2) Dal punto di vista fisico, un’attività fisica di poche ore settimanali è a malapena sufficiente per una corretta crescita dei ragazzi. Una volta si passavano ore in cortile, al campetto, all’oratorio a correre, giocare e muoversi. Ora che tutto questo non viene più fatto, 2 ore al giorno di attività sarebbero il minimo per la salute dei ragazzi. 3) La quotidianità permette di rendere l’attività molto più varia, perché sono maggiori le proposte di allenamento a cui i ragazzi possono essere sottoposti. La noia è il maggior pericolo di abbandono di un’attività. Queste motivazioni devono però essere supportate, per essere valide, da una convinzione sia di chi pratica lo sport (l’atleta), sia di chi porta l’atleta (il genitore), sia di chi lo allena. L'allenatore L'allenatore è una persona, e in quanto persona non può essere perfetto. Ma prende continuamente decisioni affinché il suo team esprima il massimo del potenziale. Spesso non ci dorme la notte per trovare soluzioni, per risolvere imprevisti, per pensare a come poter fare, e lavora ore e ore al giorno, anche più dei suoi atleti, per incastrare ogni pezzetto del puzzle al suo posto e assicurarsi che ogni cosa si svolga in maniera proficua. E lo fa pur sapendo che non potrà mai mettere d'accordo tutti! L'allenatore si confronta con il suo staff, spesso anche con i suoi giocatori, ma poi è consapevole che essendo il leader, l'ultima parola spetta a lui. Quindi si assume la responsabilità, non cerca alibi, non cerca colpevoli in campo o fuori, ma educa i suoi giocatori all'autonomia, alla mentalità vincente, al lavoro duro. Spesso è antipatico, severo, nervoso, ai limiti dell'incomprensibile. Ma è il tuo allenatore e sappi che anche in quei momenti sta facendo del suo meglio. Forse sta cercando una reazione, forse rompe un equilibrio per crearne uno di più forte, forse ti abitua alla pressione a cui il tuo avversario ti sottoporrà in gara, forse ti sta spingendo oltre quelli che tu consideravi dei limiti. E fa male. A volte lo vorresti strozzare perché già tutto ti sembra complicato e hai una quantità pazzesca di cose da dover gestire... perché ci si mette anche lui?! Perché lui è lì per questo. Ti allena. Ti sfida. Il suo compito è quello di portarti ad un livello superiore. Tecnico, Fisico, Mentale. L'allenatore ha necessariamente un disegno più completo di quello del singolo atleta e vuole il bene della squadra. Lavorerà sempre per ottenere il miglior risultato possibile. Anche perché il culo è il suo. Il tuo allenatore è una persona. Ricordatelo. Il tuo allenatore, che tu ci creda o no sta dalla tua parte: esulta con te e piange con te. Magari di nascosto. E sono certa che quando ti confronti con lui porti a casa sempre una lezione e un punto di vista che non avevi considerato. Conviene fidarsi davvero, prendere il massimo che ti può dare e concentrarti solo a mettere grande intensità in ogni allenamento e gara. ![]() AUTOREVOLEZZAÈ una qualità riconosciuta a chi dimostra di essere competente, consapevole e abile in un ambito definito, ma anche a chi dimostra saper coinvolgere e influenzarne il comportamento degli altri. L’autorevolezza non è implicita nell’autorità, ma può affiancarla dove chi ha l’autorità si dimostra capace e competenze e sa influenzare gli altri senza ricorrere ai poteri direttivi dell’autorità.La differenza tra autorità e autorevolezza è quella che esiste tra un capo e un leader. Il capo comanda, il leader influenza attraverso l’espressione di una serie di qualità che trasmettono agli altri una concreta percezione di competenza, capacità, controllo, comprensione, coscienza, efficacia, energia, capacità di decidere e molto altro.Per dimostrare la propria autorità è necessario dimostrare di possedere/ricoprire lo status sociale/aziendale relativo, mentre per dimostrare autorevolezza è necessario comunicare/interagire con gli altri e dimostrare costantemente le qualità che lo rendono un riferimento.Mentre l’autorità non richiede particolari abilità comunicative,l’autorevolezza richiede la comprensione e l’abilità di comunicare in modo efficace e coinvolgente. Quindi la capacità di ascoltare gli altri, di esprimere empatia e comprensione, di saper gestire i conflitti, di instaurare rapporti positivi e utili.Quindi per ottenere autorevolezza agli occhi degli altri, è necessario:1. POSSEDERE COMPETENZE E MERITI2. DIMOSTRARLI COSTANTEMENTE3. COMUNICARLO NEL MODO PIÙ EFFICACEIn conclusione, mentre l’autorità si acquisisce con l’assunzione di uno status rilasciato di solito da un’autorità superiore , che si abbiano o meno capacità, meriti e competenze superiori, l’autorevolezza si ottiene dimostrando costantemente le proprie capacità e competenze attraverso la comunicazione e costruendo relazioni positive.CAMPIONATO DI 2^ DIVISIONE FEMMINILE 2016-2017 GIRON .................................................... ![]() Ognuno è un genio. Ma se si giudica un pesce dalla sua abilità di arrampicarsi sugli alberi lui passerà tutta la sua vita a credersi stupido. ![]() ALLESTIMENTO CAMPO ALLENAMENTO 2016/17 ![]() ![]() I bambini si devono divertire quando fanno sport”,ma e’chiaro come si diverte un bambino? Ci sono molti genitori che pensano che il bambino si diverta quando fa le cose ridendo . I bambini non ridono ,quando si divertono giocando, sono serissimi. Se un bambino sta facendo una costruzione con i Lego è serissimo, perché lo vuole fare bene, si diverte se ci riesce, se non ci riesce non si diverte! I giochi dei bambini non sono giochi, e bisogna considerarli come le loro azioni più serie. Il divertimento è ....una cosa seria I genitori (e i preparatori) devono portare il bambino all’agonismo se, e solo se, il bambino è abbastanza maturo da non vivere come un dramma un eventuale insuccesso. Purtroppo, visto che la gran parte degli adulti non è preparata agli insuccessi nella vita (avendo un’autostima da risultato), i danni maggiori dello sport infantile si maturano in questo periodo, portando il bambino ormai adolescente ad abbandonare lo sport appena è abbastanza autosufficiente da decidere da sé. In Italia la scarsa pratica sportiva della fascia d’età fra i 20 e i 30 anni è sicuramente dovuta a una cattiva gestione dell’agonismo infantile ......................................................................................... La probabilità di un evento casuale può essere misurata ? Un evento è casuale se le cause che lo pr]]rnare. Un evento è certo se le cause che lo producono sono tutte controllate o governate La probabilità matematica di un evento p(E) si esprime con un rapporto fra i casi favorevoli all'evento e tutti i casi possibili.Il valore del rapporto è sempre compreso tra 0 e 1. p(E)=0 significa evento impossibile. p(E)=1 significa,invece evento certo.Un evento è tanto più probabile quanto più la sua p(E) si avvicina ad 1. ......................................................................................... APPUNTAMENTI FINE SETTIMANA SABATO 13/02 ORE 17/18 1a DIVISIONE FEMMINILE VBC OROSEI vs BOLOTANESE 3-0 Regole per i Genitori ![]() I genitori, nella condivisione degli obiettivi che asd si prefigge , in considerazione del loro ruolo di educatori e primi insegnanti delle regole di comportamento, nell’ottica di una crescita dei loro figli in un ambiente sano nel segno di una autentica cultura dello sport e dei suoi valori etici, in particolare dovrebbero impegnarsi a:
collaborare con la Società, i dirigenti e gli allenatori per favorire la creazione di un clima e di uno spirito di squadra positivo, supportando, la società sia nell’organizzazione dell’attività sportiva sia nell’organizzazione delle trasferte;
far vivere ai giovani atleti, un’ esperienza sportiva che li educhi ad una sana attività fisico-motoria anteponendo la salute ed il benessere psico-fisico ad ogni altra considerazione;
Regole per gli Spettatori favorire nei processi educativi la cultura del fair play e della solidarietà nello sport; • evitare di suscitare e/o alimentare aspettative sproporzionate alle loro possibilità; promuovere un’esperienza sportiva che sappia valorizzare le potenzialità dei propri figli nel rispetto delle loro esigenze primarie e dei loro bisogni particolari, propri dei naturali processi di crescita, evitando ogni forma di pressione anche psicologica e favorendo un equilibrato ed armonico sviluppo delle abilità psico-motorie; mettere in risalto il piacere e la soddisfazione di praticare sport non esercitare pressioni indebite ; apprezzare gli sforzi e le prestazioni degli atleti, anche degli avversari, ricordando che gli errori sono parte dello sport e del processo di apprendimento; assumere, durante lo svolgimento delle competizioni, atteggiamenti e comportamenti coerenti affinché essi possano rappresentare un modello positivo da seguire per i propri figli; rispettare le decisioni degli arbitri e non inveire contro di essi. ![]() tifa per la tua squadra; non tifare contro gli avversari
non disturbare in occasione di gare, allenamenti, ed altre manifestazioni ed eventi apprezza gli sforzi e le prestazioni, non i risultati essere un buono sportivo: apprezza le buone giocate indipendentemente dal fatto che le abbiano realizzate la tua squadra o il tuo avversario rispetta le decisioni degli arbitri e invita gli altri a fare lo stesso non mettere in ridicolo o rimproverare un giocatore che commette un errore; utilizza un linguaggio corretto: ............................................................................................ APPUNTAMENTI FINE SETTIMANA DOMENICA 17/01 ORE 11.00 UNDER 16 VBC OROSEI vs SORGONO 3 - 0 ^^^^^^^^^^^^^^ ORE 17.00 1a DIV FEMMINILE VBC OROSEI vs VILLANOVESE 0 - 3 ^^^^^^^^^^^^^^^ ![]() 0 - 3
Qualche volta vorrei entrare nella vostra testa per provare il senso di vuoto assoluto!
1a Divisione Femminile
SIRIO OROSEI vs VBC OROSEI C’è una storia dietro ogni persona. ![]() ![]() VBC OROSEI vs POLISPORTIVA GONONE 3 - 0 La teoria è quando si sa tutto e niente funziona. La pratica è quando tutto funziona e nessuno sa il perché. Noi abbiamo messo insieme la teoria e la pratica: non c'è niente che funzioni... e nessuno sa il perché!
UNDER 16 FEMMINILE
VBC OROSEI vs VBC MACOMER
7/25…10/25…21/25
COMMENTO GARA
“Expecto patronum” …… ”Expelliarmus” ………. “Wingardium Leviosa” ….. Avremmo potuto ricorrere a questi incantesimi usati da Harry Potter & Co… per far nostro il match ma la bacchetta di sambuco del mago Albus Gipo Silente ha preferito altri tipi di incantesimi e così durante la partita in tutta la palestra incantata si sentiva echeggiare … “Concentratus” …… “Giocatelus” …. “Palla schiacciatum” ….. e a ritmo di questi incantesimi dal cappello di Hogwarts, è uscita una sconfitta e una prestazione iniziata male è finita peggio. Il primo set è iniziato male portandoci in pochi secondi sul 1-4 e come sotto un incantesimo del professor Severus, ci siamo ritrovati pietrificati 5-17. Dopo un breve richiamo verbale passato ad esorcizzare le ragazze, abbiamo concluso la prima parte 7-25. Il secondo set, perso per 10 a 25, è stato ancora più soporifero e le distanze sono state sempre mantenute. Molti errori, battute sbagliate e qualche schiacciata errata ma nel complesso una buona organizzazione di gioco. Durante il set siamo ricorsi anche al “Cambium Giocatorem” ma neanche questo incantesimo è riuscito.La terza parte è come un film già visto e il set è stato perso 21 a 25 con una squadra quasi rivoluzionata cambiata ulteriormente durante il set.Bene … non ci resta che trovarci tutti al binario 9 e 3/4 e salire sull’Hogwarts Express sperando che porti lontano in un viaggio pieno di magia e punti ,e se strada facendo incontreremo qualche “Spirito Mangiapunti”, speriamo che “ Albus Gipo Silente” sappia cosa fare …. ![]() ATTENZIONE ALLE VARIAZIONI ORARI GARE Raduno Aperto Club Sardegna Mercoledi 07 Ottobre alle ore 16.15 presso la palestra comunale di Galtellì, via Nazionale fianco Stadio, si svolgerà il 2° raduno aperto del CLUB SARDEGNA per atleti nati negli anni 2000,2001,2002 tesserati con le società dei comitati di Sassari, Nuoro, Olbia Tempio e Ogliastra. Sono invitati tutti gli allenatori, che potranno partecipare attivamente allo svolgimento della seduta di allenamento, previa comunicazione al selezionatore regionale Marco Gagliardi. ![]() ========= ![]() ATLETE VBC/MIAN Si porta a conoscenza di tutte le atlete che martedi 22 Settembre alle ore 18,30 nei locali della palestra comunale in via Verdi a Orosei, inizieranno gli allenamenti per il gruppo femminile. ![]() Sia chiaro, se non vi piacciono i nostri difetti ne abbiamo altri. Basta dirlo!! "Non ti farai idolo né immagine alcuna di ciò che è lassù nel cielo né di ciò che è quaggiù sulla terra, né di ciò che è nelle acque sotto la terra."
Esodo 20,1-14
![]() Dentro di te c’è un campione e c’è un perdente.
C’è un angelo e c’è un demone. C’è un eroe e c’è un furfante. La domanda è: chi di loro avrà la meglio oggi?
![]() Rendiconto dei contributi straordinari
Adempimento:
Un idealista è uno che, notando che una rosa odora meglio d'un cavolo, ne conclude che se ne possa cavare una minestra migliore. ![]() Se solo mettessimo a frutto il nostro potenziale,molte cose sarebbero possibili,ma di fatto non lo sono,poiche non appaiono sensate e ragionevoli dal punto di vista della nostra identita.Eppure la possibilità di volare,che non è ne sensata ne ragionevole dal punto di vista del bruco, lo è perfettamente da quello della farfalla.
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Il corvo stava tronfio a guardare il mondo che passava L’uomo aspettando il momento propizio estrasse silente una fionda piccina Se incontrerai qualcuno persuaso di sapere tutto e di essere capace di fare tutto non potrai sbagliare, costui è un imbecille! ![]() La vera passione delle galline è il volo. La loro vera sfortuna, il loro cruccio più grande è quello di non saper volare. Riescono solo a fare al massimo qualche balzo ma di voli ad ali spiegati nell'azzurro del cielo, manco a parlarne. E’ veramente frustrante per loro, appartenere alla razza degli uccelli e non saper volare.
![]() Troppi galli cantano nel pollaio. ...........................................................................................Il Puṡillànime Incontro spesso gente che s'ingrassa con l'aria:
"LEI NON SA CHI SONO IO!!!",
tentando di sbrogliare la matassa mi chiedo: "Forse avrò incontrato Dio?". Non fosse uguale al resto della massa potrebbe intimidirmi la statura, ma guardo meglio e il dubbio si sconquassa: è solo un pò di polvere futura. Lei non sa chi sono io! Quando una gallina tutta morta di paura disse al gallo: "C'è una volpe dietro a quell'aiuola" Lui rispose: "Non temere e continua a far le uova quella volpe avrà paura, dal pollaio scapperà io son forte e pure bello, sono un gallo e non un pollo vado dalla volpe e le dirò..." Lei non sa chi sono io!! E la volpe lo guardò, gli rispose: "Sì, lo so... Sei un cretino!" E le penne gli strappò Quando uno scimmione vide Tarzan di passaggio disse alle altre scimmie: "Mi somiglia, però in peggio ora questo qui lo fermo, gonfio i muscoli potenti gli farò vedere i denti e lui sotto la farà!" Poi gettando la banana lo fermò nella savana e battendo i pugni gli gridò: Lei non sa chi sono io!! E anche Tarzan lo guardò, gli rispose: "Sì, lo so... Sei un cretino!" E un cazzotto gli mollò Quando un re cattivo seppe di essere malato disse a trenta medici: "Io devo esser curato!" Ma non c'era medicina che potesse fare effetto ed il re lasciando il letto su nel cielo se ne andò Ma arrivando in Paradiso non lo fecero passare ed allora lui s'incavolò Lei non sa chi sono io!! E San Pietro lo guardò, gli rispose: "Sì, lo so... Sei un cretino!" E all'inferno lo mandò. MORALE MEMENTO HOMO ,QUIA PULVIS ES ET IN PULVEREM REVERTERIS .. ![]() ![]() ![]() CAMPO GARA ![]() SETTORE OSPITI La pazienza governa la carne Rafforza lo spirito Addolcisce il temperamento Spegne il rancore Estingue l’invidia Sottomette l’orgoglio Imbriglia la lingua Trattiene la mano Doma la tentazione Sopporta il dolore Ma non tollera gli imbecilli A un ignorante si può far capire ch'egli è un ignorante; ma come fare a far capire a un imbecille ch'egli è un imbecille? ![]() SETTORE VBC OROSEI La forza mentale fa parte del carattere, non si può studiare a tavolino. Si è forti di testa se si riesce a rimanere sereni e divertirsi anche quando le cose non vanno bene, e se si riesce a non perdere mai la fiducia in se stessi e nel lavoro di squadra ![]() ( DEDICATO AL " CORVACCIO " )
Lo iettatore è colui che porta sfortuna ed emana un influenza negativa.
Lo iettatore è una persona cinica, egoista, è evitato da tutti; è magro e pallido, indossa pellami d’asino e puzza di letame giovane,usa occhiali da gufo,si intrufola dappertutto senza vergogna,parla e ride continuamente a sproposito.Evita gli specchi per non gettarsi addosso il malocchio ,compare all’improvviso in ogni luogo. Per lo iettatore vengono adoperati gesti scaramantici per allontanare il suo “fascino malefico”. I più noti sono: toccare il ferro di cavallo o un semplice pezzo di ferro, il corno o il gobbo rosso di plastica nascosto nella propria tasca dei pantaloni, fare le corna, gettarsi chicchi di sale grosso alle proprie spalle quando il menagramo è andato via, dire formule propiziatorie, avere al collo una catenina che ha un ciondolo d’oro o d’argento ; inoltre non mancano gesti alquanto scurrili (come toccarsi le parti intime del proprio corpo…).Funziona bene ,anche , colpire con una mazza da baseball, lo iettatore , nello spazio compreso tra atlante ed epistrofeo. |
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