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L'IPOCRISIA
L'IPOCRISIA
News pubblicata il 29-07-2015
L’ ipocrisia
L’ipocrisia, fondamentalmente è una simulazione, conscia o inconscia attuata da chi è falso. E’ la simulazione dei buoni sentimenti, delle buone qualità o delle buone intenzioni, perpetrata da chi non ne ha. Delle due ipocrisie, quella inconscia è la peggiore. E’ tipica delle persone che credono fermamente di essere quello che professano, e di fronte alla verità dimostrata da chi non è ipocrita, crollano e si difendono considerando l’accusatore, uno stronzo insensibile. Quando un’ ipocrita è accusato di essere tale , intavola una serie di argomentazioni in sua difesa:
“Se sono ipocrita io, allora lo sono tutti”. L’ipocrita si difende facendo notare che non è il solo a comportarsi in quel modo relativamente a un dato argomento.
“Sempre meglio di te”. L’ipocrita si difende accusando il suo stesso accusatore, puntando sul fatto che “almeno” lui “finge” una cosa, e quindi è “migliore” di chi non fa neanche quello. Come se il fingere di essere buoni, rende uno superiore a chi né lo è, e né lo simula.
“Tutto è relativo”.  L’ipocrita fugge verso il concetto del “relativismo”, usandolo solo per giustificarsi. Questo accade quando uno non conosce appieno o non ha dei propri principi. L’ipocrita “relativista” ricerca nelle teorie degli altri (perché non sa crearne delle proprie) delle scappatoie per stare apposto con la coscienza.
“Tu pensala come ti pare che io la penso così”. Figli del compromesso e del qualunquismo, gli ipocriti dimostrano che le idee e le azioni che essi compiono, fanno cagare, e lo ammettono involontariamente non provando neanche a difenderle. Fondamentalmente in questo mondo di merda il 99% delle persone è ipocrita in funzione di qualcosa. Chi non lo è sarà costretto ad un’ardua scelta di vita: Vivere mantenendo per sé i propri pensieri o manifestarli ed essere considerato un insensibile stronzo. Una persona non ipocrita è molto pericolosa, perché mette gli ipocriti di fronte alla loro ipocrisia semplicemente vivendo. Ricordiamo san Francesco che semplicemente vivendo fece incazzare gli ecclesiastici del periodo…
 Le manifestazioni dell’ipocrisia:
 a) Preferire qualcosa che và a proprio favore ma chiaramente falsa, a qualcosa che ci sfavorisce, ma giusta. Tipico esempio: Ringraziare chi si complimenta con noi (per ottenere un proprio rendiconto) e arrabbiarsi per le critiche oneste di chi non ha nessun altro scopo.
 b) Preferire qualsiasi illusione ben infiocchettata all’essenza dei fatti o discorsi. Tipico esempio: Preferire uno che ci manda a quel paese in modo educato a chi ci fa dei complimenti usando parole “grezze”. Tipico esempio: Ridi e scherzi? …Per un ipocrita sei un’infantile.
 c) Indignarsi e divenire sensibili, solo se un dato evento tocca la sfera personale. Dimostrazione che l'indignazione non viene dalla capacità mentale, ma dall'incapacità di sopportare il dolore e di dare importanza al dolore degli altri come al proprio.
d) Indignarsi e divenire sensibili, solo per gli eventi passati e che hanno lasciato testimonianza diretta del proprio passaggio influenzando la propria vita o quella di persone direttamente legate all’ipocrita.
 e) Indignarsi e divenire sensibili, solo per gli eventi che hanno fatto scalpore e che sono conosciuti da tutti. Secondo l’ipocrita è giusto indignarsi, è “dovere” farlo, perché sono cose brutte e bisogna seguire il criterio di sensibilizzazione di massa. Tipico esempio: Ogni giorno muoiono una marea di tizi per guerre inutili, ma ci si indigna solo per le morti degli ebrei sotto il nazismo… ovviamente la sensibilità riferita a tale evento si “risveglia” solo nel giorno dell’anniversario di questa o quella data.
f) Indignarsi, divenire sensibili o comunque reagire diversamente a seconda del rapporto che si ha con il contesto o le persone coinvolte. Dimostrazione che l'indignazione è solo lo strumento per confermare i rapporti esistenti di amicizia, amore, indifferenza ed odio. Tipico esempio: Difendo o attacco chi ha ragione, a seconda del mio rapporto con l’accusato e non in funzione della verità.
g) Comportarsi diversamente a seconda del contesto fisico in cui ci si trova (se si interagisce dal vivo in un luogo familiare, dal vivo in un luogo sconosciuto, dal vivo in presenza di conoscenti, dal vivo in presenza di sconosciuti, tramite telefono, internet, ecc…). Dimostrazione che a interessare non è l’essenza dei discorsi ma la loro forma e l'apparenza e il voler essere “accettati” supera la necessità di essere se stessi.
h) Indignarsi e divenire sensibili per eventi già conosciuti, ma fino a quel momento visti da lontano, ed ora giunti di fronte. Dimostrazione della piccolezza mentale dell’ipocrita che è in balia degli eventi e che surclassano la sua plasmabile volontà.
 i) Contraddizione continua dei propri principi e valori. L’ipocrita parla adattando un proprio pensiero al momento. In realtà non ha un proprio pensiero, ma lo intercambia con i pensieri già formulati da altri, a seconda di quello che meglio si addice ad una situazione. Tipico esempio: Chiedere che qualcuno zittisca o censuri il non ipocrita che manifesta il proprio punto di vista sincero, nonostante si affermi di credere alla “libertà di pensiero” .